IL RITIRO DELLA PRIMA CONFESSIONE
E’ STATA UNA FESTA
DI GENITORI E FIGLI
CON LE CATECHISTE
O9.04.2011
Tutto è cominciato alle nove del mattino quando i genitori hanno portato i loro figli nella casa di Barbadangelo. Alcuni di loro sono rimasti in ritiro.
ASSEMBLEA
Dopo che i bambini si sono accomodati, le catechiste hanno proposto un “quasi-gioco”, col racconto di una parabola, senza il finale.
I ragazzi si sarebbero riuniti in gruppi di studio per cercare e creare la conclusione della storia.
Le catechiste introducono il racconto così:
ASSEMBLEA
Il racconto del “Pinguino Colorato” ci aiuta a presentare la cosiddetta “dinamica penitenziale o di riconciliazione”:
- sento di aver sbagliato,
- desidero il bene,
- faccio delle scelte per realizzare il bene desiderato.
Tutta la vita è un susseguirsi di gesti di riconciliazione; dobbiamo educarci a vivere riconciliati.
Vedremo insieme la prima parte della storia del “Pinguino Colorato”; ci divideremo in gruppi ed ogni gruppo troverà un finale per questa storia.
Dopo aver sentito i vari finali, vedremo come Bruno Ferrero (l'autore di questo racconto) ha pensato di concludere la sua storia.
ASSEMBLEA
IL PINGUINO COLORATO
Un giorno nella Comunità dei Pinguini dell’Isola Azzurra venne alla luce un bellissimo neonato di pinguino. I suoi genitori e tutta la comunità lo accolsero felicemente e tutti erano orgogliosi di lui.
Il suo nome era Filippo
GRUPPO DI STUDIO 1
Filippo era un pinguino molto coraggioso e ben presto divenne il capo incontrastato nella banda di piccoli pinguini. Mamma e papà erano però seriamente preoccupati per quel figlio che cresceva così scapestrato.
Un giorno il pinguino Filippo osservava annoiato il formicolio dei pinguini della comunità. Sembravano tutti felici; lui invece si sentiva pieno di amarezza.
GRUPPO DI STUDIO 2
- “Che barba! Un posto tutto bianco grigio e nero. Dove nessuno si fa i fatti suoi... Deve pur esserci un paese colorato. Pieno di gente colorata. Potrei diventare anch’io pieno di colori”…
Così il piccolo Filippo, si lasciò scivolare dalla roccia, si tuffò tra le onde e nuotò via dall’Isola Azzurra per raggiungere la Terraferma.
GRUPPO DI STUDIO 3
Gli avevano sempre raccomandato di evitare il litorale. I pinguini si tenevano alla larga dagli anfratti in ombra degli scogli, dove i predatori si acquattavano per far strage degli imprudenti!
- “Adesso sono libero... Faccio come mi pare!”
Filippo incurante delle raccomandazioni, approdò sulla spiaggia dove improvvisamente dovette scontrarsi con un giovane cormorano deciso ad attaccarlo.
Ma per fortuna Filippo era robusto e con un forte becco. I due si misero a lottare facendo volare le piume da tutte le parti. Filippo ci mise tutta la sua rabbia. Il cormorano cominciò a perdere sangue e, spaventato, volò lontano.
GRUPPO DI STUDIO COMUNICA ALLA GIURIA LA PROPIA SOLUZIONE
Filippo, gonfio di soddisfazione, si ritrovò tutto sporco del sangue del cormorano ed esclamò: -“Bene comincio ad essere colorato anch’io!”
Durante la sua esplorazione Filippo incontrò un gabbiano che, avendolo visto combattere con tanta ferocia contro il cormorano, gli propose di rubare le uova dai nidi delle rondini. I due briganti così fecero razzia e le povere rondini invano cercarono di difendere i loro nidi.
Filippo si ritrovò tutto macchiato di giallo e arancione dei tuorli d’uovo.
- Altri colori! - Si disse - “Questa è vita!”
PAUSA SPUNTINO
E dietro di lui si sentiva solo il pigolio disperato delle rondini che piangevano i loro nidi e le loro uova distrutti.
Ben presto Filippo divenne capo di una banda spietata temuta da tutti.
Veniva chiamato “Il pinguino Colorato” perché la sua elegante livrea bianca era sparita sotto i segni delle sue imprese.
Ma a che gli serviva essere diventato il primo Pinguino Colorato se non poteva farsi ammirare dalla sua famiglia e dai suoi vecchi amici? Anche se non lo voleva ammettere, sentiva nostalgia dell’Isola Azzurra e un mattino riprese la via del mare e tornò a casa.
Giunto sulla sua Isola tutta la comunità lo guardava con disprezzo.
PAUSA GIOCO
- “Guardate un mostro!”- dicevano.
I suoi genitori lo riconobbero: -“Filippo, figliuolo, sapevamo che saresti tornato.” Mentre le comari tutt’intorno borbottavano: -“Poveri genitori , che disgrazia”
Per la prima volta nella sua vita, a Filippo venne voglia di piangere.
Improvvisamente comprese che i suoi colori continuavano a tenerlo lontano, mentre lui, solo adesso, si accorgeva che soltanto lì poteva essere veramente felice.
Ma come si fa a tornare indietro?
LETTURA DELLE SOLUZIONI
-“Papà - chiese - vorrei cancellare questi colori e ricominciare , se è possibile!” Suo padre esitò, poi lo guardò negli occhi e disse:
-“C’è un mezzo solo: devi tuffarti dalla Grande Cascata. Laggiù l’acqua è così violenta e rapida che nessun colore può resisterle. Ci vorrà tutto il tuo coraggio. Te la senti di farlo?”
-“Sì, papà,” rispose con sicurezza Filippo.
Poi spiccò il salto.
LETTURA DELLE SOLUZIONI
Filippo fece un salto stupendo, come se improvvisamente gli fossero spuntate le ali. La corrente lo gremì come un fuscello e lo scagliò violentemente nel mare ribollente e schiumante.
Il pinguino sparì nel vortice .
Tutti trattennero il fiato; poi ad un tratto Filippo riemerse. La forza dell’acqua lo proiettò in alto e tutti videro che le sue piume erano ridiventate immacolate e che i colori erano scomparsi.
Allora esplosero in un festoso “Urrà!” che coprì perfino il tuonare della cascata.
GLI INTERVENTI
CONCLUSIONI
Questo brano può esserci utile per rispondere con semplicità alle domande che i ragazzi ci fanno sulla Riconciliazione.
Facciamo alcuni esempi:
Confessarsi è un obbligo?
Filippo sente dentro di sé il bisogno di riconciliarsi con i genitori e la sua comunità; non si tratta di un obbligo esterno, ma di un desiderio interno, spinti dalla coscienza;
Come faccio a riconoscere un peccato?
Anche se siamo ancora ragazzi, riusciamo a riconoscere la differenza tra il bene ed il male, tra il bello ed il brutto, perché la percepiamo dentro di noi;
Quante volte si può sbagliare?
quante volte Filippo si sarà tuffato nella grande cascata, secondo te? Tutta la vita abbiamo bisogno di riconciliarci, di lavare i nostri colori sbagliati;
Dio mi punisce per miei errori?
Dio è innamorato dell'uomo, lo guarda come un innamorato; Lui non ci punisce, ma ci guida nella strada della riconciliazione;
collegamento con l'atto di dolore... “perché peccando ho meritato i tuoi castighi”: è una formula da cambiare, perché Dio non castiga l'uomo (semmai le conseguenze degli atti che compiamo possono a volte sembrarci un castigo);
E’ possibile tornare indietro, quando si sbaglia?
Non è possibile cambiare quello che è già successo, ma è sempre possibile ricominciare;
Dio mi perdona sempre?
Dio ci perdona sempre, basta avere il coraggio di chiedere il suo perdono, come ha fatto Filippo;
UN PICCOLO “TAU” IN DONO
Perché devo confessarmi davanti ad un prete?
Nessun peccato riguarda solo l'individuo, ma in qualche modo ricade sulla comunità; il sacerdote rappresenta tutta la comunità;
ed è importante che ci sia la comunità a festeggiare questo momento, come nella storia di Filippo: non è bello far festa da soli, è molto più bello quando si è in tanti!
Quando noi ci confessiamo, non siamo noi che ci purifichiamo, che ci perdoniamo: è Dio che ti purifica; tu ti lasci perdonare, amare, lavare...
è con l'atto di coraggio che tu fai che l'acqua ti lava... come nel caso di Filippo.
Ai nostri figli insegniamo ad accostarci al sacramento della riconciliazione non con “l'elenco dei peccati” ma con la disposizione al dialogo:
grazie Signore per...
chiedo perdono se...
mi impegno a...
Il racconto del “Pinguino Colorato” ci aiuta a presentare la cosiddetta “dinamica penitenziale o di riconciliazione”:
KARAOKE
sento di aver sbagliato,
desidero il bene,
faccio delle scelte per realizzare il bene desiderato.
Tutta la vita è un susseguirsi di gesti di riconciliazione, non si tratta di momenti episodici, ma quotidiani; dobbiamo educarci a vivere riconciliati per poter gustare il bello della vita, i doni che la vita ci fa.
GENITORI E FIGLI CANTANDO
Parodia 1 su melodia:
"Fatti Mandare dalla Mamma"
IL CORO DEI GENITORI
E' un'ora che canto/ che provo e che sbaglio/ dai vieni anche tu
per cantare con noi/ Fatti mandare dalla mamma/ a stare in parrocchia
dove impari/ tante cose/ che riguardan Gesù
Staremo insieme per giocare/ imparare e cantare/ con la mano
nella mano/ tutt'insieme a te
Tu digli al peccato / che qui non attacca / che se ci riprova / lo caccerò via...
Fatti mandare dalla mamma / a stare in parrocchia
presto vieni / vieni tu / c'è bisogno di te / c'è bisogno di te
Tu digli al demonio / che qui non attacca / che se ci riprova /lo caccerò via...
Fatti mandare dalla mamma / a stare in parrocchia
presto vieni / vieni tu..
c'è bisogno di te / c'è bisogno di te / c'è bisogno di te / c'è bisogno di te
ASSEMBLEA GENITORI-FIGLI
Parodia 2 su melodia
"Un Mondo d'Amore"
C'è un grande frate buono / che ci spiega tante cose
che vuol bene a noi ragazzi / questo è il suo insegnamento.
Uno non peccare mai, / hai fede in Lui / due non ti distrarre mai
ascolta me / tre non chiacchierare mai / attento a te
quattro fai genuflessione / prega con noi / quando avrai studiato tutto
ti interrogherò / e i catechisti / t’interrogheranno
piangeranno per gli errori tuoi
E tu ragazzo non lo sai / ma nel tuo cuore c’è già Lui
ti chiederà d’amare ma / l’amore ha i suoi comandamenti
Uno non tradir Gesù, / hai fede in Lui
due non lo deludere / tu credi in Lui / re non scoraggiarti mai
spera in Lui / quattro non t’allontanare / ti mancherà.
E per sempre tu vivrai / tra le braccia sue /tutte le promesse
tutte le speranze / per un mondo d’amore.
MANUELA ZOTTI
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